martedì 20 agosto 2013

Giochi vecchi, giochi nuovi. Cosa è successo?

Riflettevo, l'altro giorno, sul feeling dei videogiochi moderni rispetto a quelli "di una volta".
Non datemi del matusa conservatore, non è questo il punto del mio pensiero, ho una Xbox360 e sto felicemente al passo con i titoli moderni.
Però c'è un però.
Qualcosa è cambiato, questo è fuori discussione.
Per anni ho attribuito la colpa ai moderni giochi che sono, effettivamente, meno "giochi" di quelli più antichi.
Troppo facili, troppo brevi.
Non credo sia solamente questo, come per la musica è cambiato radicalmente il medium.
Anni addietro mettere su un vinile era un rituale, bisognava: accendere lo stereo, scegliere il vinile, toglierlo dalla custodia, pulirlo con l'apposita pezzetta, accendere il giradischi e posizionare la puntina. Dopo 20 minuti, cambiare lato.
Rituale che si ripeté, in misura minore, anche con le cassette e con i CD.
Oggi abbiamo i lettori MP3, bellissmimi, utilissimi e comodissimi, per carità, ma abbiamo perso il contatto con la musica. Non tocchiamo più la musica che amiamo. Abbiamo perso uno dei nostri sensi.
La stessa cosa sta accadendo con i videogiochi: chi ha vissuto le generazioni passate si ricorderà benissimo il momento in cui si andava a comprare un gioco, non si sceglieva un'anonima scatoletta uguale per tutti i titoli. Avevamo scatole tutte diverse una dall'altra: forma, dimensione, colore, ognuna ti attraeva a modo suo.
Averle in camera esposte era piacevole tanto quanto giocare al gioco che era all'interno.

Towers of Darkness è una raccolta della Raven con Heretic, Hexen e livelli aggiuntivi per quest'ultimo. La scatola, anche se non si vede bene dalla foto, ha i mattoni dell'arco in rilievo e il negromante al centro rientra di circa 3-4cm rispetto al resto della scatola. Ovviamente è un pezzo forte della mia collezione ;)

La scatola di Thef II aveva una forma assurda che mi ha sempre affascinato, purtroppo me la feci sfuggire ed ora mi mangio le mani...
Tralasciamo i discorsi di spazio, comodità e praticità, faccio parte di quella schiera di videogiocatori che vuol godere della propria passione a 360 gradi.

Scatola immensa (così a occhio direi 30x40cm), che troneggia dall'alto del mio armadio, con DooM (+ Thy Flesh Consumed), DooM II e tantissimi livelli aggiuntivi!

Il digital delivery, decisamente, non fa per me.

giovedì 31 gennaio 2013

Trasferire giochi sull'Amiga dal PC e viceversa! (file *.adf)

Era un po' di tempo che smanettavo col mio Amiga 500+ e mi dava molto fastidio che molti dei floppy con i miei giochi preferiti si fossero smagnetizzati...
D'accordo, sono anche passati 20 anni!
Cercando in rete ho trovato diverse soluzioni e, alla fine, sono riuscito a trasferire il file *.adf delle rom per gli emulatori nei floppy dell'Amiga!
Il metodo sembra complicato, ma vi assicuro che non lo è affatto, ora ve lo spiego passo passo! :)

Cosa ci serve?
1) un PC con la porta seriale (se non avete la seriale, andate al punto 2)
2) opzionale: un adattatore seriale-usb per PC (deve quindi avere un ingresso maschio a 9 pin)
3) Amiga 500 o 500+ (o qualunque Amiga con la porta seriale)
4) Workbench 2.0 o superiore (non so dirvi se funziona con le versioni precedenti)
5) un cavo seriale femmina-femmina a 9 pin e 25 pin, a 7 fili (lo trovate in qualunque negozio di computer, o potete costruirvelo da soli)
6) floppy disk (anche quelli per PC ad alta densità, con due buchi per intenderci, vanno bene)
7) Amiga Explorer, un programmino gratuito che interfaccia PC e Amiga tramite porta seriale

Se il vostro PC ha la porta seriale, spegnetelo, collegate il cavo e riaccendetelo.
Prima di riaccenderlo assicuratevi di aver collegato l'altra estremità all'Amiga!
Se usate l'adattatore non avrete di questi problemi! ;)

FASE 1 (PC)
A - scaricate Amiga Explorer (x86 se avete Windows a 32bit, come me)
B - installatelo
C - cliccate col destro sull'icona che è comparsa sul desktop e andate su "Proprietà"
D - poi settate come nella foto
Fate attenzione alla Porta!
Se non funziona la COM1, provate la COM2.
Con l'adattatore, probabilmente, dovrete mettere COM3 (come nel mio caso!)

FASE 2 (AMIGA)
A - caricate il Workbench
B - cliccate due volte sull'icona del Workbench

C - andate su Prefs

D - andate su Serial

Settate i parametri come indicato

E - cliccate su Use
F - chiudete Prefs
G - andate su Shell

H - scrivete tutta la riga seguente
Type SER: to RAM:Setup
facendo molta attenzione agli spazi

I - ora premete INVIO e non toccate più nulla, soprattutto evitate di muovere il mouse!

FASE 3 (PC)
A - cliccate col destro sull'icona di Amiga Explorer e andate su Setup

dopo un po' di "domande", inizierà il trasferimento della controparte del programma sull'Amiga, tramite il cavo seriale.

B - cliccate su OK

C - se avete il Workbench 2.0 cliccate su SI
Se avete il Workbench 1.2 o 1.3 cliccate su NO

D - Riepilogo, controllate che sia tutto in ordine e cliccate su OK!

Ora sta iniziando il trasferimento delle varie parti del programma, in meno di 5 minuti dovrebbe terminare tutte le operazioni!

E - Quando tutto sarà finito, comparirà l'icona AEXPLORER sul desktop dell'Amiga. Per non dover ripetere tutte le operazioni da capo, copieremo il programma su un floppy.
Inserite il floppy (dopo aver tolto la protezione anti-scrittura) e, se non è formattato, facciamolo adesso!
Cliccate una sola volta sull'icona del floppy (quando compare), poi tenete premuto il tasto destro, andate in alto su Icons, quindi su Format Disk
Diamogli il tempo di formattare, dopodiché clicchiamo due volte sul nostro disco formattato e si aprirà una finestra vuota.
Poi clicchiamo due volte sull'icona di AEXPLORER e si aprirà una finestra con due file all'interno, il programma e un readme.
Trasciniamoli nel floppy formattato.
Una volta copiato il programma, per riaprirlo dovremo caricare prima il Workbench e solo dopo inserire il floppy con Amiga Explorer!

F
- Clicchiamo due volte sull'eseguibile di Amiga Explorer sull'Amiga, aspettiamo che la scritta scompaia e spostiamoci sul PC!

FASE 4 (PC)
A - cliccate due volte sull'icona di Amiga Explorer sul vostro desktop e si aprirà il programma!


B - a questo punto dovrete solo inserire un floppy vuoto (o formattarlo, come prima) nel drive dell'Amiga, aggiornare la schermata del programma sul PC (basta premere F5) e vedrete che comparirà un magnifico "Empty.adf".

C - prendete una qualunque rom per gli emulatori dell'Amiga (WinUAE, Fellow...) che hanno, appunto, l'estensione *.adf e trascinatela sul nostro Empty.adf.

In circa 8 minuti avrete il vostro floppy pronto all'uso!

Ovviamente vale anche il discorso inverso, se mettete un floppy pieno nell'Amiga, basta trascinarlo dalla schermata di Amiga Explorer sul PC per averne una copia da usare con l'emulatore! ;)

Beh, divertitevi!!!
Ah! Fatemi sapere se avete problemi!

PROBLEMI NOTI:
Se nella fase 2-I, dopo aver premuto invio, compare un errore di questo tipo

TYPE can't open SER:
Object not found

il problema è nel cavo seriale:
1. potrebbe essere rotto
2. potrebbe non comunicare correttamente con la porta seriale sul PC, provate quindi a cambiare COM nel punto 1-D o usate un adattatore USB (dovrete comunque reimpostare la COM, in questo caso dovrebbe essere quella col numero più grande)
3. potrebbe essere troppo lungo, quindi generare troppi errori durante la comunicazione


giovedì 24 gennaio 2013

Tantissimi ricordi in una manciata di pixel

Ogni volta che rivedo queste immagini, mi tornano in mente gli anni della fanciullezza.
Giorni spesi davanti a questa schermata, programmando i miei sprite animati,


disegnati pixel per pixel, animati con santissima pazienza e salvati su cassetta.
Il mio preferito era un fantasmino che girava per lo schermo in maniera randomica, programmarlo è stata una soddisfazione unica!
Beh, dai...avevo si e no 8 anni! :)

Poi è stata la volta di quest'altra schermata.
Bianca.
Algida.
Eppure ricordo con un calore indescrivibile i pochi attimi passati lì davanti, tra l'accensione dell'Amiga e il drive che iniziava a leggere il floppy, con il suo ronzio inconfondibile.

Dulcis in fundo, Amiga 500 plus (kickstart 2.0 e 3.1), con tanto di schermata animata!
Vedere il floppy che morbidamente entrava nel drive era meraviglioso!


Chiaramente molti giochi e programmi non funzionavano questa versione, quindi giungeva in soccorso il Kickstart 1.3, che, tra le altre cose, rimetteva anche la schermata bianca al posto di questa!

lunedì 21 gennaio 2013

Difficoltà a confronto


Venendo dalla vecchia guardia ed avendo giocato senza sosta dalla tenera età di 6 anni fino ad oggi, devo dire che non è la grafica la prima differenza che noto tra i vecchi giochi e questi più moderni.
E' la difficoltà.
Salvo rarissime eccezioni i giochi moderni sono molto semplici e consentono salvataggi continui.
Mi viene in mente il magnifico Gears of War, decine di nemici contemporaneamente si spostano, saltano, si nascondono, sparano, lanciano granate...eppure, nel totale dei 3 capitoli, mi sarò trovato in seria difficoltà al massimo quattro volte. Oltretutto, non appena si supera una sparatoria, arriva fulmineo il save point.
Per carità, è divertentissimo, frenetico, tutto quello che volete.
Ma NON E' difficile.
Come la maggior parte dei giochi da una decina di anni a questa parte, si è invertita la tendenza trama/difficoltà: Joust, Ghost'n'Goblins, Solomon's Key, Aztec Challenge (i primi 4 esempi che mi son venuti in mente) accantonano la trama (si, ok, c'è la principessa da salvare...) a favore dell'impegno che richiedono per essere portati a termine. Bioshock, L.A. Noire, Assassin's Creed (li amo alla follia tutti e 3) hanno davvero mai presentato una sfida reale? Ci sono stati dei momenti in cui avreste voluto lanciare il pad dalla finestra? Quante volte avete rifatto lo stesso punto, prima di superarlo?
Trame articolatissime, film interattivi, a questo stiamo arrivando. Film Interattivi.
Strada provata da David Cage con il suo Fahrenheit (meraviglioso) e qualche anno fa con Heavy Rain.
Il gioco è andato via via sparendo, lasciando spazio a storie ed intrecci tra personaggi.
Se vogliamo, già prima Kojima aveva sviluppato il suo "film interattivo", Metal Gear Solid 2. E ora venitemi a dire che non è così! ;)
Senza dover per forza tornare indietro agli 8bit, esempi più "recenti" possono essere i giochi ID, Raven e Looking Glass: DooM/Quake, Heretic/Hexen, System Shock/Thief.
Dannatamente difficili i primi (provate il livello nightmare, poi me lo raccontate!), intriganti e con trame meravigliose gli ultimi. Senza, però, rinunciare all'impegno profuso dal giocatore.
Non sto qui a sciorinarvi il parco giochi dell'Amiga, di titoli complicatissimi ce ne aveva parecchi (Cannon Fodder, uno fra tanti)!
Insomma, tirando un po' le somme, non mi convince molto la piega che stanno prendendo ultimamente gli sviluppatori, alla fine vengono fuori giochi per mammolette...volete fare un gioco facile? Allora limitate i salvataggi. Volete fare un gioco difficile? Allora limitate ancora di più i salv...ecco il punto.
I salvataggi
Ci sono troppi punti di salvataggio.
Non dovendo ripetere 10, 100 volte un quadro prima di superarlo, il sistema di controllo non entrerà mai nel DNA del giocatore, non ci si sentirà mai legati indissolubilmente ad un livello, ad un nemico, al gioco stesso.

Credo che questo divertente video riassuma bene il mio pensiero! :)
If Quake was done today

I joystick che fecero la differenza su C64 e Amiga!

Mi ricordo l'introduzione del "switch" come una delle più grandi innovazioni nelle periferiche di gioco degli anni 80.
Aumentava incredibilmente la precisione e la velocità di risposta del joystick!
Abituati alla cloche del C64, lenta, difficile da usare con i giochi particolarmente veloci, l'arrivo degli Albatros segnò un' epoca!
Anche la cloche aveva le sue comodità, eh! I due tasti di fuoco (alcune ne avevano altri sulla base) e la possibilità di mettersi in modalità "autofire" erano grossi aiuti con molti giochi, ma gli spostamenti risultavano sempre imprecisi.
Ecco che, con l'avvento dell'Amiga 500, l'italianissima Alberici s.p.a. se ne esce sul mercato con una serie di joystick come mai si erano visti prima!
Sembrava di impugnare i joystick del cabinato da sala giochi!
Oltre all'incredibile robustezza della scocca, le prestazioni erano affidate ai microswitch all'interno (4 per i movimenti e 2 per i pulsanti di fuoco).
Ne giravano diversi modelli, personalmente ne ho vissuti tre:
quello senza pallina in cima (se non erro fu il primo modello ad uscire)
C'era una spassosissima leggenda metropolitana su "un ragazzo" che giocando a Track'n'field (dove per correre bisognava muovere il più rapidamente possibile la leva a destra e sinistra), si buco' la mano da palmo a dorso...ecco...si....







Fu poi il turno del modello con la pallina rossa piccola in cima. Bruttino, ma più comodo del predecessore!



Per poi giungere alla perfezione, l'Albatros con la pallina nera. Un joystick di una comodità sconvolgente!





Ultimo, ma non meno importante, fu il QuickShot (stessa casa che produceva le cloche), stavolta niente switch, ma tanto, tanto stile!
Buona precisione, la vera "innovazione" fu che i due tasti avevano effettivamente due funzioni diverse, al contrario dei joystick citati prima, eredi della tradizione Commodore64.

domenica 20 gennaio 2013

Adattatore, ti amo e ti odio!

Correva l'anno 199x, entroterra sabaudo.
Agosto inoltrato.
Caldo.
Camper.
Tre pazzi furiosi, di 15 anni circa.
Credo di aver reso piuttosto bene l'idea, no? :)
Come potete immaginare in quel camper non c'erano le condizioni per condurre una vita sana ed equilibrata.
Il solo dire "rega', mi levo le scarpe" generava una rissa.
Il camper era decisamente vecchio e, decisamente, non camminava da diversi anni...vi lascio immaginare le sospensioni quanto potessero essere molli!
Questi 3 geni non trovano nulla di meglio da fare che mettersi a giocare a Gundam F91 sul Super Nintendo... versione europea? Nooooo! Versione giapponese.
Certo, perché a noi piacciono le sfide!
Attacca il Super Nintendo, metti Mario Kart versione europea dietro all'adattatore e la cartuccia di Gundam in cima. Inserisci tutto l'accrocco e accendi lo SNES.
Mi allungo per prendere il pad sul tavolino del camper e il gioco si resetta.
Iniziamo male, malissimo! D:
Qualunque minima vibrazione faceva ballare la rumba all'adattatore e addio partita!
Ora immaginate 3 quindicenni immobili, chiusi in un barattolo sotto al sole a picco, a giocare ad un gioco strategico -in giapponese.
Respiravamo sincronizzati.
E' stato un lungo pomeriggio, ma lo rifarei altre mille volte!
Non giocherei più a Gundam F91, neanche in italiano, ma è uno dei ricordi più vivi che conservo!
Quell'adattatore è stato uno degli acquisti più felici della mia vita e, incredibilmente, ancora funziona!


Musiche dei giochi che furono, parte I

Ho nostalgia.
Ho nostalgia dei vecchi giochi.
Di quando li scoprivo per la prima volta.
Di quando passavo giorni ad allenarmi per arrivare all'ultimo quadro, senza avere la certezza di superarlo.
Ho nostalgia delle vecchie musiche.
Di quelle che mi entravano in testa e, nonostante le ascoltassi ripetutamente e quotidianamente, non mi stancavano mai.
Anzi.
Spesso rifacevo apposta il livello, proprio per riascoltare la musica.
Credo che la scintilla, oggi, mi sia partita riascoltando la meravigliosa musica del livello subacqueo di Turrican II

Questa qui: Turrican 2 OST - The great bath

Semplicemente meravigliosa.
Semplicemente poetica.

Ascoltate anche questo splendido remake!
Turrican - "The Great Bath" Remake